sabato 20 agosto 2011

Self-destruction

Mi sto simpaticamente dedicando alla mia autodistruzione.
Tutto quello che non dovrei fare per la mia salute mentale e fisica, lo sto facendo. Non sto studiando. Mi alzo tardissimo la mattina. Ho ripreso a prendere il Pasaden per non spaccare tutto e riuscire a dormire la notte. Mangio male e poco. Vomito. Mi sento tradita da chi ha detto di tenere a me, di volermi bene. Allora perché sono qui da sola in un momento in cui ho bisogno di qualcuno che mi dica "rimettiti sulla retta via, ci sono io con te, non sei sola, non è successo nulla, è tutto a posto". La mia unica compagnia è il diavolo della tentazione e della distruzione di se stessi.

mercoledì 17 agosto 2011

Invidia...

Oggi giornata di studio più o meno intenso. Non come vorrei, ma pazienza, non è mai come vorrei, se così lo fosse sarei una persona soddisfatta.
Oggi guardavo su facebook le foto di due ragazze che conosco, una è una mia amica, l'altra una mia conoscente. Sono magre, bellissime. Forse troppo magre, peseranno non più di 42 kg, un peso per me inimmaginabile e che alla fine non è neanche quello che desidero, a me basta raggiungere i 55 per essere soddisfatta del mio aspetto. Però invidio le loro gambe magre, la loro pancia piatta, il loro punto vita sottile, le loro braccia aggraziate. A me piacciono molto le forme, ma se dovessi scegliere tra il mio corpo grasso ed il loro magro, al diavolo le forme, anche perchè per ora sul mio corpo non sono apprezzabili dato che sono mimetizzate sotto il lardo. Mi faccio davvero schifo. 
Oggi la dieta è andata bene, penso che guardare le foto di queste due ragazze serva a spronarmi, dato che le conosco di presenza e a volte mi vergogno ad uscire con loro per la mia grassezza e soprattutto per la mia goffaggine, loro sembrano così leggiadre ed aggraziate, non come me che mi trascino dietro un ammasso di grasso e sembro sempre in disordine, l'amica sfigata e grassa insieme ai cigni.

martedì 9 agosto 2011

Rieccomi!

Rieccomi. Non sono scomparsa...ho solo avuto una lunga degenza ospedaliera, il cui unico aspetto positivo sono stati 5 kg persi, che uniti ai 5 che avevo già perso facevano 10 kg tondi tondi. Ora ne ho ripresi due, e la mia impressione è di tornare sempre al punto di partenza. Pensavo che quelle settimane di ospedale mi avessero cambiata in qualche modo, ma sotto sotto sono sempre uguale, sempre impaurita, sempre incontrollabile. Vorrei poter dipendere solo da me stessa, e basta, invece di avere bisogno delle attenzioni altrui, e di una persona in particolare. Vivremmo entrambi molto meglio.
Il mio rapporto con il cibo è sempre lo stesso. Amo cucinare, e a questo non rinuncerò mai. Odio però mangiare troppo, e cose grasse, sentire l'unto tra le mani, il fritto che scende per la mia gola, mi sento unta e grassa anche esternamente, enorme e traballante. Adoro mangiare cose buone, ma in giuste quantità. Il problema è che la giusta quantità non esiste nel mio vocabolario. Una fettina di dolce, se salto il pane del pranzo, non uccide nessuno. Il fatto è che se c'è il dolce, io lo mangio dopo pranzo e dopo cena, senza privarmi di niente. E non è così che deve andare. E' da una vita che mi trascino dietro questi schifosi chili di troppo, questi fianconi, queste cosce molli. Per via degli interventi ora non posso neanche andare in palestra, devo aspettare almeno un altro mese; è da aprile che sono ferma, e la cosa la inizio a vedere perché per me è molto più difficile rimanere a dieta senza muovermi, sia per un fatto psicologico che metabolico. Se una sera sgarro, il giorno dopo faccio un'ora in più di palestra, oppure ci vado se non è il giorno in cui dovrei andarci. Invece ora il frigo è una tentazione continua.
Il mio obiettivo sono 55 kg. Non voglio strafare o ridurmi senza tette. Ho perso 7,5 kg se conto quei due che ho ripreso, e me ne mancano altrettanti. Vorrei vedere i 60 prima della fine del mese. Ce la farò, tenendo conto che: 1) ho un test ai primi di settembre e sono nervosissima. 2) starò sola una settimana insieme a Lui, questo vuol dire cucinare parecchio.
Penserò a quei calzoncini che vorrei tanto indossare e che ora mi stanno strettini. Penso che li indosserò durante il mio soggiorno con Lui, così mi sentirò invogliata a mangiare il giusto e a non fare schifezze a tavola, altrimenti quei pantaloncini, per uno strano fenomeno psicologico, mi staranno immediatamente più stretti anche dopo un minuscolo boccone di fritto.
Bye!